La prima nave cargo ad energia solare



"Auruga Leader": è il nome della prima nave cargo che per muoversi utilizza anche l’energia solare. La nave cargo è stata progettata dalla Nippon Yusen K.K., la più grande azienda di trasporti marittimi giapponesi, in collaborazione con l’azienda di distribuzione energetica Nippon Oil Corp., ed ha preso il largo per la prima volta partendo dalla città di Kobe. Il momento è storico perché i trasporti via mare sono stimati essere responsabili del 4,5% delle emissioni mondiali di gas nocivi, quindi causa dell’effetto serra. Le industrie delle imbarcazioni di tutto il mondo sono state infatti messe sotto pressione, da associazioni e governi, per ridurre la loro dipendenza dalle energie fossili. A chi non è mai venuta la nausea guardando quei densi fumi neri fuoriuscire dalle enormi ciminiere delle navi, e non a causa del mal di mare? La nave da carico ibrida solare è uno dei primissimi tentativi di ridurre queste emissioni, anche se i pannelli solari di cui è ricoperta l’Auruga coprono solo una piccola parte del fabbisogno di energia dell’imbarcazione: il sistema ad energia solare infatti potrà generare circa 40 Kilowatts, con i quali inizialmente riuscirà a coprire solo lo 0,2% del consumo di energia dell’intera imbarcazione. L’energia rinnovabile ricavata dal sole servirà ad alimentare le luci, le cabine dell’equipaggio e gli altri ambienti in cui si svolge la vita di bordo. Si stima in questo modo un risparmio sul carburante del 6,5%. Il sistema così sviluppato dovrebbe poi influire notevolmente sull’emissione del diossido di carbonio per un valore del 2%, pari a circa 20 tonnellate per anno, come confermato da Hideyuki Dohi, general manager del dipartimento di sviluppo e ricerca energetica della Nippon Oil Corp. L’Auruga Leader è lunga 200 metri e pesa oltre 60 mila tonnellate. Verrà utilizzata per spedire le automobili giapponesi in tutto il mondo, e si stima sia in grado di contenere 4.600 veicoli (ovviamente della Toyota), ed è tappezzata da 328 pannelli solari del costo complessivo di 1,68 milioni di dollari. La società che l’ha progettata, la Nippon Yusen, si è posta l’obiettivo di raggiungere la copertura dell’intero fabbisogno di energia della nave entro il 2010.